Con il termine “biomassa” si intende “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonche’ la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani;” (art. D.Lgs 28/2011 art. 2 c.1 lettera e)).
Un impianto alimentato con biomassa è in grado di trasformarla in energia elettrica e/o energia termica mediante combustione.
Le tipologie impiantistiche più diffuse sono le seguenti:
- impianti tradizionali con forno di combustione della biomassa solida e caldaia che alimenta una turbina a vapore accoppiata a un generatore;
- impianti con motore ciclo otto o, più raramente, turbina a gas alimentati dal syngas generato dalla pirogassificazione delle biomasse;
- impianti termoelettrici ibridi, che utilizzano biomasse e fonti convenzionali (il caso più frequente è la co-combustione della biomassa e della fonte convenzionale nella stessa caldaia).
Dalle biomasse possono poi essere derivati ulteriori prodotti quali:
- biogas, frutto della fermentazione anaerobica di materiale organico di origine vegetale e animale,
- bioliquidi, combustibili liquidi, grezzi o raffinati, ottenuti dalla biomassa e possono essere di origine vegetale (se ottenuti dalla spremitura di piante oleaginose quali colza, palma o girasole) o di origine animale (se derivati da grassi di origine animale),
- biocarburanti, quali biodiesel (prodotto dagli oli vegetali estratti da semi di girasole, colza, palma, ecc. o da oli esausti di scarto o perfino da alghe) e bioetanolo (ricavato da fermentazione di biomasse ricche di zuccheri, come il mais, le vinacce, le barbabietole o a partire da biomasse legnose).
Attualmente la realizzazione di impianti a biomassa è assistita da:
- incentivi per impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili esclusi gli impianti fotovoltaici,
- detrazione fiscale IRPEF del 65% per gli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
Il ROI dipende da diversi fattori, ma generalmente si tratta di impianti la cui realizzazione richiede disponibilità finanziarie significative, generalmente incompatibili con privati residenziali e piccole imprese.