Per orientarsi nella scelta della lampada più adatta alle nostre esigenze riassumiamo brevemente i parametri che le caratterizzano.
Potenza espressa in Watt (W).
Ci da un’idea immediata della quantità di energia elettrica consumata dalla lampada nell’unità di tempo.
Flusso luminoso espresso in Lumen (lm).
Esprime la quantità di energia luminosa emessa dalla lampada nell’unità di tempo.
Illuminamento espresso in Lux (lx).
Indica la quantità di flusso luminoso che colpisce una unità di superficie. Un Lumen su un’area di 1m 2 corrisponde a 1Lux.
Intensità luminosa espressa in Candele (cd).
Indica l’intensità della luce irradiata da una lampada in una determinata direzione.
Durata espressa in ore.
Indica il numero di ore di funzionamento dopo il quale, in un determinato lotto di lampade e in ben definite condizioni di prova, il 50% delle lampade cessa di funzionare.
Temperatura di colore espressa in gradi Kelvin (°K).
Indica la tonalità della luce emessa da una lampada. In commercio troviamo lampade con diverse tonalità di bianco, “calda“ con sfumature tendenti al giallo, “neutra“, e “fredda“ con sfumature tendenti all’azzurro.
Indice di resa cromatica (Ra).
Varia tra 0 e 100, e indica in che misura i colori percepiti sotto un’illuminazione artificiale si accostino ai colori reali. Quanto più tale indice si avvicina a 100 tanto più la sorgente luminosa consente l’apprezzamento delle sfumature di colore.
Efficienza luminosa (lm/W).
Dà un’idea della quantità di energia elettrica assorbita trasformata in luce. Rappresenta il rapporto tra il flusso luminoso emesso dalla lampada (espresso in Lumen) e la potenza elettrica che l’alimenta (espressa in Watt). Viene indicata con il simbolo lm/W. È un parametro molto importante ai fini della scelta della sorgente luminosa più adatta a risparmiare energia.
Le lampade sono classificabili in:
- lampade a incandescenza
- lampade alogene
- lampade fluorescenti tubolari e non
- lampade a led.
(fonte ENEA)
Il Nobel per la Fisica 2014 fu assegnato a Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura per la loro invenzione dei LED (diodo a emissione luminosa) a luce blu, che hanno permesso di realizzare sistemi di illuminazione a basso consumo energetico.
I tre scienziati giapponesi (Nakamura è nato in Giappone, ma è cittadino americano) inventarono e costruirono i primi LED a luce blu negli anni ’90 mentre erano al lavoro su alcuni semiconduttori.
I diodi verdi e rossi erano già stati inventati da tempo, ma senza una fonte di luce blu la possibilità di creare una luce bianca che sommasse le tre componenti rimaneva un sogno.
I LED (da “Light emitting diode”: diodo che emette luce) superano in efficienza qualsiasi altra forma di illuminazione. Sono realizzati con una serie di strati di semiconduttori che hanno la funzione di trasformare l’elettricità in particelle di luce (fotoni).
Per quanto possa apparire banale la sostituzione delle lampade di un qualsiasi tipo con quelle più efficienti a led, nella realtà è necessaria una valutazione tecnica attenta:
- occorre valutare quale è la soluzione tecnica più adeguata al tipo di utilizzo (flusso luminoso, illuminamento, temperatura colore, resa cromatica),
- occorre valutare quali interventi tecnici sono eventualmente necessari per poter passare da un tipo di lampada ad un’altra,
- occorre valutare attentamente il tempo di ritorno dell’investimento (ROI),
- possibilmente integrando la soluzione in un più ampio sistema di efficientamento energetico.
La sostituzione di lampade tradizionali con lampade LED non è al momento supportato da agevolazioni fiscali.
La Commissione tecnica sulla direttiva Ecodesign dell’Unione Europea ha deciso di posticipare al 1 Gennaio 2018 la messa al bando delle lampadine classificate in classe “C” o inferiori secondo l’etichettatura energetica in vigore.
In tali classi rientrano le lampade alogene.