Le risorse del Pianeta sono limitate così come la sua resilienza agli impatti antropici.
L’aumento della popolazione e il conseguente aumento dei consumi e della produzione di rifiuti su scala globale pongono la questione delle risorse al centro del dibattito scientifico sullo sviluppo sostenibile.
Il garantire un accesso sicuro e stabile alle materie prime è una priorità delle strategie politiche di tutti i Governi mondiali.
Nella figura è rappresentato come il mantenimento dell’attuale modello produttivo mondiale richiederebbe nel 2050 una disponibilità tripla di risorse rispetto a quelle disponibili sul pianeta Terra.
Nella figura successiva è rappresentato il modello dell’economia circolare a confronto con il modello dell’economia lineare.
Nella figura successiva sono riassunti i principali reimpieghi delle diverse materie.
(fonte ENEA)
Il 2 luglio 2014 la Commissione europea ha adottato alcune proposte intese a sviluppare un’economia più circolare in Europa e a promuovere il riciclaggio negli Stati membri.
Il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti creerebbe 580 000 nuovi posti di lavoro, rendendo l’Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose.
Le misure proposte, che consentirebbero peraltro di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto serra, prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili.
Tra gli obiettivi figura anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari.
Il 2 dicembre 2015 la Commissione ha presentato un nuovo pacchetto di proposte nel quale, come evidenziato anche nel breve dossier prodotto dall’European Parliamentary Research Service, rispetto alla proposta precedente gli obiettivi di gestione dei rifiuti sono stati rivisti al ribasso; deroghe sono state introdotte per cinque Stati membri; l’obiettivo di incrementare la produttività delle risorse del 30% entro il 2030 è stato eliminato e l’obiettivo auspicabile di ridurre i rifiuti alimentari di almeno il 30% entro il 2025 non figura più nelle nuove proposte.
E su questo si è ovviamente acceso il confronto politico nel Parlamento europeo.
Il pacchetto è accompagnato da proposte legislative per la revisione delle seguenti direttive UE:
– direttiva quadro sui Rifiuti 2008/98/EC – proposta COM(2015) 595;
– direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio 1994/62/EC – proposta COM(2015) 596;
– direttiva sui rifiuti da apparecchiature elettriche e ed elettroniche (Direttive 2000/53/EC (relativa ai veicoli fuori uso), 2006/66/EC (relativa a pile e accumulatori) e 2012/19/EU (sui rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche (RAAE)) proposta COM(2015) 593;
– direttiva sulle discariche 1999/31/EC – proposta COM(2015) 594.
Inoltre la Commissione ha presentato nel marzo 2016 un regolamento per agevolare l’accesso al mercato per i concimi organici ricavati dai rifiuti ed è prevista per il 2017 la presentazione di una proposta legislativa per definire i requisiti minimi di qualità relativi al riutilizzo delle acque.
L’economia circolare è un sistema complesso che include:
- riduzione dei rifiuti, anche attraverso riutilizzo e riparazione,
- separazione alla sorgente ai fini della raccolta differenziata,
- raccolta differenziata,
- filiera del riuso
- filiera del riciclo
- filiera del rifiuto (a fine vita e nell’impossibilità di ulteriore riuso e/o riciclo).
Ciò ha impatti su:
- inquinamento (terra, acqua e aria)
- modello di progettazione dei prodotti
- modello produttivo
- modello economico
ma anche sulla:
- sostenibilità più ampia rispetto alle risorse del pianeta (a questo riguardo l’unione europea ha promosso una specifica iniziativa inerente le materie prime)
così come sulla:
- sostenibilità dell’alimentazione di una popolazione planetaria di 7 miliardi di persone.
Tutto ciò richiede un netto salto culturale nei comportamenti quotidiani di ciascuno e nella presa di coscienza del livello di inquinamento al quale si è irresponsabilmente portato il pianeta (discariche abusive, comportamenti dolosi di diverse imprese, inquinamento generalizzato di terra, acqua e aria).
In Italia operano da molti anni una quantità di Consorzi Obbligatori dedicati al recupero delle materie (oli esausti, imballaggi, batterie, pneumatici, ecc.) e vige una normativa robusta ed in continua evoluzione, il paese dispone di competenze e strutture tecnologiche all’avanguardia nel mondo.
Dal 29 maggio 2015 è in vigore la Legge n. 68 del 22 maggio 2015 la cosiddetta “Legge sugli ecoreati” che introduce nel codice penale cinque nuovi delitti contro l’ambiente: